Spirale aurea per cinque cerchi aurei e la sezione aurea nel pentagono
La quinta costeggia splendidamente comunque la si rivolti il pentagono configurato, la struttura poligonale che meglio rappresenta la proporzione aurea; e non compaiono più quadrati e rettangoli. Se la spirale a quattro pareti ripropone il ritmo della vita, questa pare esprimere un grido di gioia!
Spirali auree del passo di quattro / cinque cerchi aurei sintonizzate al pentagono
Non ritengo vi siano valide ragioni, a parte la poca informazione, per associare al pentagono la spirale classica, basata sul quaternario; tuttavia se un indiscutibile principio armonico ne afferma la sintonia anche con il costrutto geometrico del 5, non rimane che prenderne atto con i principali due esempi che non hanno l'aria di forzatura, qua originati dallo stesso impianto aureo del pentagono, da me ricavato e dimostrato nella pagina dedicata (al paragrafo successivo al link per la presente).
La si rileva dall'applicazione di due a due dei 4 cerchi aurei concentrici, che amplifica il pentagono capovolgendolo, per raggiungere ogni quattro l'inclinazione di partenza.
Di fatto le spirali, anzi la spirale, parte dal centro del poligono per incontrare sistematicamente: [1] con una sua angolazione i soli vertici in espansione successiva, [2] con l'altra solo i lati per tangenzialità, come è ovvio dato il denominatore comune: due cerchi aurei che conferiscono specularità al pentagono ogni 180°.
Dal canto suo, la spirale a cinque passi ruotata opportunamente, raggiunge nei poligoni in scala φ² ad ogni quarto cerchio aureo, sia come tangente il quarto lato successivo sui cinque del pentagono concavo, che il quarto vertice del convesso. Non ricerco ulteriori combinazioni possibili.
Tutto ciò che ha un inizio ha una fine, ma non la spirale
È qua il caso di rammentare che il primo fattore che potenzialmente distingue il cerchio dalla spirale è che mentre il cerchio può assumere un numero indeterminato di misurazioni del raggio e della circonferenza, dando luogo ad una infinita quantità di cerchi diversi uno dall'altro, la spirale è una sola, non soggetta ad alcun tipo di ingrandimento o di differenziazione, se non nell'apparente angolo visuale di un suo tratto circoscritto.
Sfiorando l'immagine sottostante, si apre una panoramica puramente illustrativa che, per quanto accurata, contiene inesattezze dovute ad un'improvvisazione a mano libera in cui ci si può perdere, traboccando di sorprendenti rispondenze – tutte verificabili in ratio Φ – che stimolano l'indagine, ove uno studio più attento potrebbe riservare altre meraviglie.
Lo slancio di questa spirale è di per sé davvero e inaspettatamente trainante; a non è tutto…
febbraio 2023 – la rivelazione finale
Ma il meglio doveva ancora arrivare. Meditare sul triangolo stellato del pentagono dopo aver appurato le proprietà della spiraloide (che seguiva questa pagina - link in fondo) mi ha portato a comprendere quanto determinante sia la sua influenza nel mondo naturale, e mi ha colto come un'illuminazione la certezza che ad esso, e non alla spirale classica universalmente praticata, si dovesse lo sviluppo di più forme biologiche e quant'altro.
La console che avevo approntato per tracciare qualunque tipo di spirale di ratio aurea era là, pronta ad eseguire tale compito e darmi la risposta di conferma, e tant'è.
La conferma è inequivocabile; per meglio comprendere, esamineremo la questione facendo storicamente un passo indietro.
Come tutte le scuole insegnano, il modo più immediato per disegnare geometricamente la sezione aurea parte da un quadrato, centrando a metà della base un arco con raggio ad un vertice del lato opposto.
Grazie al teorema di Pitagora, il suo punto di incontro con il prolungamento della base segna la lunghezza (√5+1)/2 in rapporto φ con il lato, e da quel punto si erige quel rettangolo di altezza pari al quadrato, ben noto come aureo, avendo i lati adiacenti nella suddetta proporzione tra loro.
Costruendo poi un quadrato su un lato lungo, si dà spazio ad un nuovo rettangolo aureo complessivo ruotato di 90°, procedura ripetibile al punto da ispirare, come d'ufficio, quel collegamento di archi che simulando l'andamento a spirale danno l'idea, benvista se pur ingannevole, di quella comunemente acclamata come spirale aurea.
Il vero problema che ne consegue non è tanto l'errore geometrico, cui quasi tutti indulgono, bensì il fatto che a detto grafico si è preteso di attribuire la crescita di conchiglie a spirale e ben altro, e si continua sempre più a pretenderlo fino all'aberrazione d'uso della serie numerica di Fibonacci (che di questo non è certo responsabile), insistendo a sovrapporre immagini e grafici che non collimano mai, né potrebbero; e non solo perché detta spirale privata delle cornici rettangolari appare visibilmente brutta, schiacciata ed irregolare, ma perché è troppo ampia per certi molluschi, a cui viene sovrapposta come se niente fosse.
Credo di poter condividere la frustrazione sotterranea derivante da tali discrepanze, anche se per lo più si tende ad ignorarle, stante un istintivo - ancorché inappagato – anelito verso l'armonia; e sono ben felice di poter infine offrire a tutti la vera soluzione, risultante da uno sforzo impegnato e per niente leggero.
A questo punto comunque va sottolineata la premessa scomoda ma effettiva, che l'aver potuto scoprire la sezione aurea per mezzo del teorema di Pitagora ha finito con l'ingabbiare il nostro pensiero in quel rettangolo, e nel suo suggestivo e facile sviluppo, come se fosse l'unica, o la più rappresentativa applicazione della spirale.
Diciamo pure che ci ha portati sulla strada, ma anche incanalandoci in una strada a senso unico; infatti il metodo derivato dal rettangolo, pur sollevando in nostro entusiasmo, non poteva essere di per sé sufficente a rappresentare tutte le forme di armonia evolutiva, non coprendo la gamma aurea al completo.
Ricalcare poi il metodo sul triangolo non ha condotto che a vaniloqui scenici, privi di riscontro in natura, e comunque geometricamente ancora più infondati. Evidentemente non era la via giusta, e tuttavia questo mio studio ha dimostrato che un fondo di verità può aver sospinto tanta insistenza generale.
Per quanto mi riguarda, quasi mi rimprovero di non averci pensato prima, coinvolto com'ero a definire le tipologie di spirali fondate sui moduli tradizionali di quarto e terzo di circonferenza, al termine dei quali ho collocato anche quello che ha dato inizio a questa pagina. Ma avevo trascurato proprio il più importante, magari il più nascosto… ma non per questo meno convincente.
La duplice valenza del pentagono, motore della crescita vitale ed esistenziale introdotto nell'aggiornamento della sezione dedicata ai poligoni, oltre alla spirale aurea basata sulla cadenza convessa di 5 cerchi aurei, meritava di essere svelata nel suo ritmo dimezzato di 2.5, equivalente a 144°, che è l'angolo tra i vertici del pentagono concavo.
Nella mia prima lavagna console infatti non figurava, ma applicando al pulsante [@] il parametro di 144° con 0,4 ho ottenuto un tracciato a piena pagina con esito molto interessante.
La curva infatti si presenta subito più contenuta della spirale classica, e tanto più confacente alla maggior parte degli esempi, da poter essere ritenuta la spirale più realistica; e così ho provveduto ad integrarlo.
Non potevo che provare ad applicarla ai miei primi test, ricordi del passato, e per prima, proprio la conchiglia di cui conservo solo la porta mi ha fornito con il suo distaccato rigore la più gradita delle conferme.
Sebbene non partissi che da una vecchia immagine archiviata, è evidente che nessuno è perfetto, né i molluschi, né le riprese fotografiche per il nostro scopo; né i punti di taglio verticale rispettano esattamente la metà simmetrica del guscio, il che sul lato terminale può avere decisa influenza.
L'immagine a dimensione naturale della porta di mollusco a suo tempo la ottenni da scanner, per essere certo della dimensione naturale e senza deformazioni prospettiche, e qua la spirale è nettamente disegnata dal mollusco stesso, non da un intervento grafico.
Pur essendo visibilmente equiparabile a quella del Nautilus, che ne segue l'andatura fino al punto in cui la crescita si arresta, le sue esigenze funzionali sono ben diverse.
Si noti che lo svolgersi della spirale della conchiglia si ferma al suo punto di tangenza con l'anello ovale esterno, momento di avvio della sua conformazione protettiva, che pare contrassegnato dalla crepa trasversale intervenuta nell'ossatura probabilmente a causa della cottura del mollusco.
L'avevo infatti raccolta insieme ad altre sparse in terra, fra le ceneri di un barbecue.
L'intero ovale ovviamente non ha a che vedere con la spirale se non per la propria dilatazione globale volta a chiudere il mollusco nel suo guscio certamente spiraliforme.
Per rispettare il senso antiorario della spirale voluto dal javascript, ho dovuto rifletterla orizzontalmente.
Ho poi aggiunto anche questa opzione, aggiornando l'Help a vari passi ed utilities; ma qua lascio il lavoro approntato da prima.
È anche interessante notare che avendo questa la funzione di ‘porta’ che richiude e protegge il mollusco come l'Astrea Rugosa nel suo guscio spiraliforme e profondo, verosimilmente con uno sviluppo aureo di 3/4 come la quarta conchiglia esposta nella galleria della console, la sua crescita con ratio φ a 144° all'interno del guscio denota l'identico sviluppo spiraliforme anche trasversale del guscio stesso.
In buona sostanza, il rapporto aureo (non genericamente logaritmico) mostra di intervenire in ogni modalità e direzione in cui evolva la natura.
Persino una stella marina, abbandonata sul bagnasciuga da una mareggiata, dimostra a suo modo come la spirale possa essere considerata motore della crescita vitale, quanto meno ai primi stadi dell'evoluzione.
Questa speciale creatura, un essere straordinario che fa innamorare gli studiosi per le sue capacità – e chissà perché, mi fa pensare all'atomo magnetico scoperto da Pier Luigi Ighina – avrei potuto adottarla quale emblema delle qualità del pentagono in biologia; ma sono in ritardo, lascerò che siano altri a farlo.
La sua struttura finita estende orizzontalmente e in piano cinque braccia direzionate in simmetria radiale a stella, da cui il nome scientifico ‘asteroidea’; quindi con figura pentagonale perfettamente definita e mantenuta dal corpo centrale, senza alcun legame con una formazione a spirale nella sua vita da ferma o in movimento.
Stella Marina all'ultima spiaggiaEppure al momento della sua fine essa mostra di volersi ergere dal terreno su cui poggia, sollevandosi appunto sulle sue braccia raccolte a spirale (alcune sembrano rotte alle punte), forse ad esprimere così il supremo anelito verso l'elevazione alla sua sorgente vibratòria, laddove una creatura di qualsiasi altra specie si sarebbe accasciata inerte; e questo in una movenza che si rifà molto alla curva di cui sto parlando, nativa dalla stella a cinque punte.
In fondo anche i chakra del corpo umano seguono la spirale ciascuno di un proprio vortice; forse sarebbe il caso di studiarne il numero dei petali, o raggi, per arricchire la gamma delle frequenze auree.
Anche questa conchiglia si adatta visibilmente alla spirale a 144°, ma mi è difficile rendere la sua consistente dilatazione poiché si sviluppa molto sui tre assi e qualunque foto è limitata dalla prospettiva, al punto che sarebbe quasi impossibile anche sezionarla, a differenza del Nautilus che tende a mantenere una certa planeità.
Marzo 2023
Per dissolvere ogni dubbio ed aiutare nella ricerca, produrrò a confronto alcune ricostruzioni di immagini già vedute o nuove, sotto la spirale aurea vera intestata al triangolo di derivazione pentagonale; prove che dovrebbero convincere una volta per tutte ad abbandonare presentazioni erratiche.
Perciò ritorniamo al Nautilus, ormai emblema marino della ratio aurea, cominciando da un classico, almeno per me, avendolo adottato come wallpaper per l'accesso al mio sistema fin da windows8; forse uno dei tanti, o rari, segni del destino.
Se osserviamo attentamente qualunque area centrale, possiamo notare già da sola una notevole discrepanza tra le proporzioni conseguite nella crescita, ed il rapporto aureo rispetto all'ipotetico centro.
Inoltre le due frecce verdi sono uguali e indicano la stessa ampiezza a distanza di ben 90°.
La stessa differenza tra le dimensioni e la frequenza dei primi cinque comparti, e quelle di uno sviluppo ormai regolare, insegna che per ovviare allo stadio di assesamento iniziale sarà necessario regolare il raggio di partenza della spirale. Attenti però, a che modificare il raggio interviene su tutta la collocazione della spirale su una figura di fondo, poiché fa partire sempre la curva da 0° (in basso) e quindi può avvicinare o allontanare dalla soluzione dovendo risistemare i parametri di ratio e rotazione, che per una spirale equivale ad uno zoom. Ciò è valido per le immagini fin qua pubblicate con i relativi parametri; ma ho modificato il codice in modo da fargli seguire la spirale, che così rimane fissa qualunque sia il raggio da cui parte.
Le immagini successive si distingueranno per un cruscotto di colore diverso.
prima fase Nautilus Raggio: 9, spirale 1/4
È chiaro che la prima fase di conformazione nello sviluppo di un organismo spiraliforme si manifesti in una modalità di espansione assai più ampia di quella media che prenderà forma nella crescita normale: corrisponde alla curva aurea 2 (di ratio φ a 90°) per un'intera rotazione, forse anche di più verso il centro, per poi abbandonarla rapidamente, proprio ove seguono alcune camere come di assestamento, irregolari rispetto a tutte le altre che seguiranno; e che lo stadio finale tenderà probabilmente alla contrazione, come un ripiegarsi su se stesso per una crescita giunta a conclusione, intorno a 30~33 scomparti.
Nelle due figure di Nautilus poste a confronto via console, si può notare a parità di parametri che il profilo di uscita del nautilus-windows è esterno a quello più rispondente del secondo; ma quel che conta, tutto il corpo di entrambi si uniforma a sufficenza alla nostra spirale 7.
Per poterlo elaborare nella console con un formato minimo di 600px, rispettando il centro delle spirali a cui avrei dovuto spostarlo, e la sua estensione orizzontale ho dovuto ruotarlo di 180°, quindi posizionarlo ad x=131, y=391; dopodiché ho avviato i primi tentativi, che da 0.4 mi hanno portato ad un passo di 0.4634.
Anche questo limite verrà risolto in una nuova versione.
Poiché la rotazione di 180° vale anche per la spirale, dopo ogni primo clic @. verrebbe ruotata altrettanto, quindi per ulteriori test di ampiezza va cancellata la spirale prima di tracciarne una nuova.
Per aumentare invece spessore alla curva ripetendo i clic portare Rot a 0.
Il primo risultato, non senza un leggero compromesso è stato questo a lato.
Considerata per prima la divergenza del profilo in uscita, ho voluto subito confrontarlo con un altro Nautilus, ovviamente molto simile, e subito con uguali parametri, il risultato si è quasi capovolto, in quanto la spirale termina all'interno del guscio.
Cercando di evidenziare le differenze tra i due, li ho sovrapposti, ruotando il 2° fino a far combaciare lo stadio di maturazione del mollusco. Sfiorando l'immagine che precede, si nota quella certa differenza negli stadi di sviluppo, che rende le differenze pur minime nell'andamento a spirale.
Là la spirale appare più scura fino a tutta la sovrapposizione.
3 Nautilus a confronto
È scontato che queste esistano tra un individuo e l'altro di qualsiasi specie; ma per quanto riguarda la crescita a spirale, essendo scopo della trattazione la corretta attribuzione del tipo di spirale, ho voluto evidenziare la problematica centrale mettendoli a confronto con un terzo.
Un primo sviluppo cellulare ed il decadimento riduttivo dell'invecchiamento potrebbero non essere equamente rispondenti dall'inizio alla fine; e le varie fasi di crescita incontrano sollecitazioni ambientali nonché pressioni strutturali di vario ordine.
Va tenuto conto che rigonfiamenti o deformazioni strutturali iniziali anche leggere e non significative per il soggetto possono comportare deviazioni sempre più consistenti a raggio crescente di una spirale, ancor più che in qualsiasi traiettoria.
Naturali differenze e sproporzioni più o meno avvertibili fanno sì che dal punto di vista geometrico, la fase iniziale dello sviluppo non possa risultare rappresentabile se non con una curva che parta da un raggio minimo, in queste immagini presumibilmente intorno ai 20 pixel; e comunque lo stesso tessuto organico non potrebbe partire con raggio =1.
Ed ecco infatti un netto miglioramento
proprio sul ‘Nautilus windows8’ che, oltre a veder collimare la spirale sul tratto finale in cui prima rientrava, giustifica un lieve assestamento del centro ad x=136 per un passo di 0.44, ancora più vicino allo 0.4 della spirale stellare, che si riafferma come la dominante in luogo della 0.25 rettangolare, la sola generalmente proposta ed adottata senza ragione effettiva.
Qualcuno tra gli osservatori più seri lo aveva già rimarcato, ma solo per ripiegare su un concetto di logaritmica, non valutando a sufficenza la portata della Divina Proporzione nell'esistente. È la ratio aurea infatti a dirigere l'espressione energetica dell'Intelligenza creatrice.
La definizione di logaritmica del resto non fa che produrre spirali indifferenziate di qualunque tipo, cioè prive di una classificazione motivata; adattarne una ad un organismo non dimostra quasi niente.
Vari campioni di Nautilus che ho esaminato si attestano intorno a 0,44, e probabilmente si può scoprire di meglio.
A lato la minore differenza tra le due spirali a raffronto; quella a parametro 0,4 (144°) e quella più ridotta, a 0,44… (elaborata ora a 0,44945).
In effetti vi è un aspetto di cui tener conto: il taglio in sezione del mollusco difficilmente sarà eseguito al centro verticale preciso tra i due lati, data la difficoltà e la non necessità di una simile accuratezza per scopi illustrativi che non trattano esatta geometria ma biologia marina. Verrà scartata la metà fotografata eventualmente eccedente sul bordo, per invece riprodurre quella piana, leggermente più ridotta rispetto all'estensione totale.
Ciò potrebbe in parte spiegare la tendenza delle varie foto da me testate, a risultare interne ad una spirale a 144°, portando il parametro a circa 160°.
spirale su Nautilus vivente con φ a 144°
Infatti, un test su una foto del mollusco vivente si adatta molto bene alla spirale in oggetto, di 144°, anzi sembra starci stretto.
A conclusione del presente studio, si può comunque dedurre che le opzioni di sviluppo a spirale di questi e tanti altri molluschi gravitino intorno a questa frequenza pentagonale del φ e alla sua doppia, piuttosto che a quella a 4 quarti di quadrato e rettangolo; né si può pensare di contare su una spirale logaritmica adattata ad ogni caso, per potervi enunciare una legge della natura.
Tuttavia lo sforzo impiegato nel conseguire una verifica convincente, ha stimolato una nuova osservazione: nonostante le possibili approssimazioni e diversità, la tendenza di svariati modelli di Nautilus testati riafferma una proporzione stabile che non si può trascurare: il valore medio sperimentato oscilla intorno a 0.4495, che si può ravvisare come una costante, risultato di 161.8°, un φ ×*100 /360.
spirale su Nautilus con passo φ di 161.8°
Forse dovremmo istituire una speciale frequenza aurea?
In questo caso la formula sarebbe nientemeno che:
R = φ ±P/(φ×100)
In verità l'ho subito ri-applicata, ottimizzando i parametri di disposizione, con un esito (fig. a lato) che non lascia dubbi.
Si può pure notare che il primo stadio si sviluppo si confà ad una spirale persino doppia della ‘classica’ (in rosso), per poi normalizzarsi rapidamente.
Ma la partita non è affatto esaurita: eccoci alle prese con un campione di nautilus ai raggi-X. Al primo test non ho dovuto certo faticare, il risultato gratifica lo scopo prefissato; sebbene una probabile leggera inclinazione orizzontale possa aver compresso i lati destro e sinistro rispetto ad alto e basso.
(Ad un confronto postumo la foto sembra non tanto regolare; ma poiché il lavoro svolto rende abbastanza bene una certa idea, la lascio com'è).
L'aspetto interessante è come la spirale a 90° (rossa – struttura quadripolare) seguita dalla 144° (viola – struttura pentagonale) preludano ad una reciproca compensazione intorno ai 36° del nostro diagramma.
Intendo quell'assestamento in crescita del mollusco, mantenuta senz'altro costante dai 130° in poi, CVD.
È il tratto di curva del guscio al lato superiore della doppia freccia, che delimita più o meno un semicerchio in cui il settore rosso rispetto al viola potrebbero avere ampiezze in rapporto aureo tra loro; ma non mi inoltrerò a tanto; c'è quanto basta a verificare la consistenza dell'attributo aureo connesso al pentagono concavo.
Con buona pace dei patiti di Fibonacci poiché, qualunque possa risultare il parametro più corretto da applicare, la spirale che definisce il Nautilus non ha assolutamente niente a che fare con la pseudo spirale attribuita al matematico dal grande pubblico.
Voglio sottolineare ancora una volta che la serie numerica di Fibonacci non è che un surrogato popolare del rapporto aureo, che non raggiungerà mai,; il suo merito primo, oltre a questioni di allevamento, è quello di introdurre in un modo concreto ad alcune proprietà della sezione aurea, che è un'entità trascendente, tutti coloro che non la conoscevano, o che non l'hanno ancora ben focalizzata.
Chi vorrà cimentarsi con la console scoprirà presto che vi sono molti modi di affrontare, ruotare, dimensionare una spirale su una figura, nonché centrarla, giacché è più facile regolarsi sul profilo esterno che sul centro di figure non abbastanza grandi; se ritoccare il raggio poteva sorprendere per eccesso di contrazioni~espansioni, ora l'ho risolto (vedi help); e alla fine si possono accreditare i compromessi per svariate soluzioni dello stesso caso, da ritenere soddisfacenti.
Altri esempi naturali, a riprova di quanto ho sostenuto fin dall'inizio della presentazione dei cerchi aurei, si trovano riportati nei vari passaggi della trattazione.
[continua…]
Come già in passato, devo pregare il lettore, soprattutto lo studioso, di tener presente che tutto il contenuto di queste pagine si è grandemente sviluppato e compiuto nel corso di una ricerca, di cui conoscevo appena lo spunto iniziale, ma certo non il traguardo.
Esso è maturato di parte in parte, per cui aggiunte ed aggiornamenti tecnici e concettuali sono stati oggetto di un continuo arricchimento (o almeno lo spero), ma in modo non del tutto preordinato e privo di ripetizioni.
Ho dato precedenza ai concetti di getto a spese della stesura sistematica soltanto iniziale, sia destinati a chi legge che appunti per me stesso, potenzialmente ancora utili e, come già mi è capitato, ne è uscito un saggio che dovrei riscrivere ex novo.
Ma il tempo corre, e ne ho speso tanto, a qualsiasi ora del giorno e di qualche notte... Del resto, se ad es. mi fossi deciso a redigere al meglio il trattato sul π, come forse avrei dovuto fare, quest'ultimo lavoro non avrebbe probabilmente mai preso forma e contenuto; ragion per cui preferisco averli svolti entrambi.