l'intuizione precede sempre
una formulazione teorica

La ricercata soluzione della spirale aurea

Prima di riproporre sotto nuova luce la più celebrata e significativa, quella spi­ra­le il cui rapporto di espansione/contrazione si rifà al φ per ciascuna delle quattro fasi del cerchio, e quindi di φ4 ogni 360°…

spirale aurea con incremento ripetuto del raggio per φ/360
ne avevo pubblicata per­si­no una di più ampio re­spi­ro, pro­dot­ta al solo scopo di un raf­fron­to con le de­for­ma­zio­ni della pre­sun­ta Fi­bo­nac­ci, con un pri­mo intuitivo au­men­to co­stan­te del rag­gio che dato un passo di φ/360°, mol­ti­pli­ca se stesso ad ogni grado per quel passo. Un po' rudimentale, ma non troppo discosta dalle im­ma­gi­ni più dif­fu­se di diverse ga­las­sie, e di Stelle re­cen­te­men­te scoperte ‘che di­se­gna­no spi­ra­li’ (NASA/ESA). (cfr. an­che le pagg. 10~11 e 26 del trat­tato)

Giunto a questa fase della mia esposizione che ha coinvolto la spirale, spe­ran­do di poter suggerire una valida e pratica sostituzione delle pro­pa­gandate so­lu­zio­ni spicciole, pensai di fornire un prototipo che com­pletasse quelle prime osservazioni sulla falsariga di quanto introdotto brevemente nel trattato sul π; ma, pur avendo in­si­sten­te­men­te cercato sul Web e tentato delle indicazioni per una for­mu­la accessibile, che mi consentisse di ri­pro­dur­re la spirale pa­ra­me­trizzata su un sistema di assi cartesiani in PostScript che, come la più parte di chi legge, non è pratico di co­or­di­na­te po­la­ri, non ho trovato che disparate no­ta­zio­ni da elementari a com­ples­se, poco o non ab­ba­stan­za chiare e per me sù­bi­to ri­ci­cla­bi­li, con laboriose con­ver­sio­ni, forse non sempre te­sta­te e me­ri­te­vo­li (è raro che il matematico e web­ma­ster siano la stessa persona, o che la com­pe­ten­za sia biunivoca).
E a latere, fiumi di codice per concretizzare l'output di una spirale fatta in casa.

Per concludere tout court allo scopo illustrativo, dapprima mi ri­sol­si ad ide­a­re un nuovo algoritmo, che consentisse di esaltare in mo­do più veritiero le di­na­mi­che proprie della sezione e spirale aurea, che senza pas­sa­re dal­le formule di sequenze logaritmiche, pre­vedesse un trac­cia­to con­ti­nuo, basato come in precedenza su un lineare incremento del raggio mol­ti­pli­ca­to passo passo per una costante fino all'espansione desiderata, rendendo il tutto chiaro ed ap­pli­ca­bi­le anche da profani, visto che tutti ne fanno scuola.
La formulazione iniziale era concettualmente e dal lato esecutivo la più li­ne­a­re, ri­pe­ten­do da un punto di partenza x,y [moveto] fino al termine sta­bi­li­to e sen­za intermezzi le segg. tre istruzioni:

D[egree] += 1  (or π/180 for radiant)
R[adius] ×= α  [alpha Constant]
per poi approdare, in ultima analisi, ancor più direttamente a:
 R = αD
lineto sin(D) ×R  cos(D) ×R
Una modalità di sviluppo non del tutto ortodossa, ma che consente, trovata la co­stan­te, di istituire appropriatamente una sorta di nuova definizione, come quel­la di “spi­ra­le di 360°, 720° o 1999°…” destinata, come emergerà a fine corsa, a tra­dur­si in un aiuto prezioso per una soluzione tecnicamente ideale.
Ma seguiamone per ora una prima maturazione.
Pur consapevole di inevitabili compromessi, come l'accumulo di ap­pros­si­ma­zio­ni, miravo in prima ed isolata istanza - lo ripeto - a scavalcare le più diffuse fi­gu­ra­zio­ni er­ro­nee, ed anzi a ri­con­dur­re l'attenzione sugli aspetti aurei di nuova e­vi­den­za, dopo aver ri­le­va­to/rivelato i quattro cerchi pro­por­zio­nali al­la base del mio stu­dio sul gran­de triangolo aureo; e vedremo come questo potrà in­te­grar­si nella teoria e nella pratica.


Ripercorriamo anzitutto concetto e principio della sezione aurea, per poi ri­de­fi­ni­re cos'è Phi Φ nel nostro studio. Grazie al modo più rapido e diretto per rap­pre­sentarla, rispetto a quello dettagliato anni addietro nel mio dominio golden-ratio.eye-of-revelation.org ho inteso inoltrarmi nella sua de­scri­zio­ne ge­o­me­tri­ca e matematica, non essendo possibile a dimostrarla ge­o­me­tri­ca­men­te, ossia con righello e compasso, cosa che non ho ancora potuto re­pe­ri­re in alcuna esposizione tra le tante in voga, poiché evidentemente il suo tratto grafico deve avvalersi del computo numerico per essere va­li­da­to come aureo. Sono svariati gli schemi grafici usuali per costruirla, ma nessuno di­mo­stra la Divina Proporzione se non ricorrendo ai numeri.

RATIO AUREA UNITATIS

Partiamo allora dalla base: il contesto più semplice e rappresentativo è quella di un segmento SU di lunghezza 1, l'unità, suddiviso in due tratti SA ed AU, di cui è noto che il primo (maggiore, Φ) è medio proporzionale tra il secondo e la loro somma unitaria: la lunghezza SA rappresenta quindi Φ = 0.618.
Ottenerlo graficamente è facile:
basta farne la base di un triangolo rettangolo con altezza uguale a ½ della base. Non mi dilungo troppo sulla procedura per co­stru­ir­ne uno con ri­ghel­lo e com­pas­so, ma la e­spon­go a lato, es­sen­do una fase e­le­men­ta­re, qua non si­gni­fi­ca­tiva.
Cer­chi con rag­gi AB su gli e­stre­mi A e B per ot­te­ne­re l'asse me­dia­no c, quin­di cer­chio su B, rag­gio AB­/2 e pro­lun­ga­men­to Bd per i due nu­o­vi cer­chi che for­niranno l'asse me­dia­no e su cui il ver­ti­ce T del trian­go­lo ret­tan­go­lo ABT con l'al­tez­za u­gua­le a metà della base.
Per coerenza alle formulazioni usuali, si parte da un triangolo ret­tan­go­lo di base = 2 e lato o altezza = 1, semplificando la formula ad un solo divisore 2.
Un arco con centro al vertice M taglierà l'ipotenusa – che in tal caso vale 5 – proprio nel punto P, per cui essendo PM = 1, SP e­qui­var­rà alla se­zio­ne aurea Φ della lunghezza 2, senza bisogno della divisione.
La figura ottenuta contiene già gli estremi del rapporto aureo completo, in quan­­to SP : SU = ΦU : ΦS e rappresenta perfettamente la formula clas­si­ca (5 -1) su base 2.

Naturalmente anche da questo modello si può derivare il grande trian­go­lo au­reo, quello la cui base è sezione aurea della somma dei due lati, e non di uno solo, che ho potuto definire “il terzo tesoro della geometria” giacché contiene il π. E­qui­va­len­do detta som­ma dei lati a ½ della circonferenza circoscritta, se questa ha diametro = 1 la somma vale π/2 ed ogni lato = π/4 i­den­ti­fi­ca a mio ve­de­re il π ef­fet­ti­vo (oltre a risolvere la famigerata quadratura del cerchio).
Tutto questo è esposto con valutazioni sufficentemente oggettive nella mia trattazione «2x2=3.14» pub­bli­ca­ta presso il dominio dedicato.

A tal fine, una cir­con­fe­ren­za con cen­tro in P e rag­gio PS an­drà ad in­ter­se­ca­re il pro­lun­ga­men­to di SM nel pun­to Sx2, per cui S-Sx2, ov­ve­ro il dop­pio di Φ sarà la lun­ghez­za del­la base del trian­go­lo da de­fi­ni­re, del qua­le ab­bia­mo già con SU uno dei lati sim­me­trici.
Basterà quindi definire il punto T, di intersezione dei due archi: il primo con centro in U e raggio US che reca la lunghezza dei lati UT, il secondo con centro in S e raggio Sx2, per stabilire il vertice di incontro della base ST con il lato mancante UT.

A parte quest'ultima curiosità, mai divulgata prima d'ora, fin qua niente che non sia già stato detto e scritto; ma ho inteso riprodurre que­sta sequenza al fine di evidenziare un rapporto numerico inusitato, che di­ver­rà molto indicativo in seguito.
Inoltre offrire il modo di verificare gra­fi­ca­men­te l'unicità delle proporzioni.
Cosa ne sarà allora, riducendo la base al valore 1 e l'altezza a 0.5? per il te­o­re­ma di Pitagora avremmo 12 + 0.52 = 1.25, che equivale a 0.25 × 5, o an­co­ra: 0.05 × 5 × 5, ovverosia: 0.5 × 0.5 × 5 quindi in modalità più e­le­men­tare:
[0.05 + 0.05 + 0.05 + 0.05 + 0.05] + 0.5 + 0.5 = 1,118,
insomma 0.52 × 5 su base 1, che ± 0.5 porta a 1.618 e 0,618, i quali moltiplicati tra loro fanno 1.
Una scomposizione ai minimi termini che si potrebbe considerare banale, se non rendesse palese il come:
La Sezione Aurea è un "mistero" governato dalla cifra 5, che può rap­­pre­sen­tar­la pienamente nella sua forma e notazione es­sen­ziale!

Si direbbe che l'entità 5 si scinda idealmente in 2 metà,
ad una delle quali sottrarre 0.5, per aggiungerlo all'altra.

Merita focalizzare ancor più attentamente le potenzialità del numero 5, pro­ce­den­do per le sue componenti in due direzioni contrapposte.

  • Da 5 a 5 – Alle sue radici, come ipotenusa nella figura esaminata, sta la som­­ma dei due valori: 12 e 22: l'Unità originaria [verticale] immutata ed im­mu­ta­bi­le, si ma­ni­fe­sta nella bipolarità del 2, dando luogo al dualismo che si ‘con­tem­pla’ nel pro­prio o­riz­zon­te ed equilibrio: l'unico numero che som­ma­to o mol­ti­pli­ca­to o e­le­va­to a se stesso dà sempre risultato identico; un trat­to me­ta­fi­si­co, ma an­che so­lo semantico, di non poco conto per chi sa legger­lo.
    Applicando a questa formazione primigenia il meraviglioso enunciato di Pi­ta­go­ra, che la definisce per la sua radice quadrata, ecco attuarsi la mi­ra­co­lo­sa Proporzione Aurea, alla base di tutto il creato.
    Di tale espressione su­bli­me, il naturale ed autentico π è, a monte di ogni ar­ti­fi­cio­sa re-interpretazione dell'Intelligenza creatrice, la ra­di­ce qua­dra­ta da applicarsi a ciascuno dei 4 quadranti del cerchio. Senza dubbio alcuno.
  • Da 25 a 5 – All'opposto osserviamo il suo valore esecutivo, o ra­di­ca­le, ri­sul­tan­te dall'applicare lo stesso principio pitagòrico al ra­di­can­do 52 quale som­ma di 32+42, le cifre subito succedenti (altro caso unico nella se­quen­za numerica), a loro volta fondanti la di­na­mi­ca del­l'e­si­sten­te quali vet­to­ri astratti ma vitali di energia e massa, del pe­ri­plo on­du­la­to­rio, sta­gio­na­le e zo­dia­ca­le (3 × 4 = 12, tetraedro e DNA), tanto per sal­ta­re tout court da un e­stre­mo all'altro.

La più stretta formulazione della Sezione Aurea Φ per il valore: 5/2 - 0.5 è:
Φ × (1 + Φ) = 1 che già di per sé condensa mirabilmente in modo inverso le dinamiche di espansione~contrazione derivanti dalla sua duplice, sim­me­tri­ca perenne pro­por­zio­ne - detta dunque Divina - che dall'esterno o dal­l'in­ter­no [di Uno?], ri­con­du­ce al­l'e­qui­li­brio assoluto del­l'U­ni­tà originaria (anche se poi i più a­van­za­ti calcolatori non ci arrivano, se non per approssimazione forzata):
Φ × (1 + Φ) = 10.618… × 1.618… = 1 (φ - 1) × φ = 1
Φ + Φ2 = 10.618… + 0.382… = 1 φ2 - φ = 1
Una rinuncia ben motivata?
Ho sottolineato l'espressione ‘in modo inverso’, che di solito sfugge ma è in intrinseca evidenza nella tabella soprastante, poiché credo di intuire che sia la ragione per cui non ho potuto a dimostrare la Divina Proporzione con mezzi di pura geometria strumentale, così come mi ero ripromesso.
Forse è proprio questa divergenza di polarità intrinseca che lo rende pratica­mente impossibile – parallelamente a quella del π – benché della se­zio­ne au­rea si sia ottenuta la definizione grazie ad una semplice formula al­ge­brica.
Tutte le strade tentate conducono all'evidenza e corrispondenza visiva ed in­tu­i­ti­va, ma senza il beneficio di una dimostrazione oggettiva assoluta.


Ritornando alla figura soprastante, ecco invece il motivo che mi ha spinto ad ap­pro­fon­di­re ed esaltare la speciale convergenza numerica in tale rap­porto.
aloe - spirali a stella pentagonale composita

Oltre all'importanza della forma pentagonale, già esaminata nella sezione po­stu­ma dedicata alla GEOMETRIA ES­SEN­ZIA­LE pres­so lo studio ri­so­lu­ti­vo del π, osservare fin da ora che la cifra 5 è il fattore por­tan­te del suo svi­lup­po al­ge­bri­co, non può che pro­iet­ta­re l'at­ten­zio­ne alla sua mag­gior va­lenza ri­spet­to al­l'ar­go­men­to 4, su cui si basa la più dif­fu­sa si­mu­la­zio­ne au­rea del­la spi­ra­le.
Tale pri­ma­rie­tà e­mer­ge dal­lo stu­dio ap­pro­fon­di­to del­le spi­ra­li au­ree, svi­lup­pa­to a se­gui­to, che mo­stra e di­mo­stra come la fi­gu­ra pen­ta­go­na­le con­ten­ga la base del suo svi­lup­po ge­o­me­tri­co e fi­sio­lo­gi­co in na­tu­ra, più del qua­dra­to che con­tie­ne la sezione aurea solo indirettamente.

Dovrebbe quindi essere acquisito che il termine ‘sezione’ definisce la parte spe­ci­fi­ca di un'unità o struttura unitaria, che nel caso di specie opera se­con­do la pro­por­zio­ne, o ‘ratio’ indicata dalla cifra stessa.
In altri termini, la Proporzione Divina trae origine dalla sezione aurea di un segmento, che in due semplice tratti [cfr.: SAU] ne contiene tutti gli e­stre­mi, e non dal suo prolungamento.
Φ .618
1
1

φ 1.618
Pertanto non è 1.618: φ la definizione propria della Sezione Aurea: né dovrebbe es­se­re considerato tale, ma solo come 1 addizionato a Φ, dunque di per sé non l'ar­go­men­to pri­ma­rio ma il suo primo derivato, come dire da ra­di­ce: Φ a svi­lup­po: φ = 1 / Φ; esso è un'applicazione della sezione au­rea, e non vale il con­tra­rio, anche se poi ne assumerà ripetuta im­por­tan­za; in effetti Φ ba­ste­reb­be in ogni direzione, moltiplicato o diviso, una prio­ri­tà che diverrà esclusiva nel momento in cui il 7.8615… (sua radice qua­dra­ta, la cui radice quadrata è il lato del qua­dra­to con la stessa area del cer­chio) verrà in qualche modo i­den­ti­fi­ca­to e riconosciuto come il π, un'in­ter­di­pen­den­za e­vi­denziata per la prima volta in questi miei studi.
È interessante notare che si­mil­men­te, 1.618 al quadrato diventa:
φ¹; = 2.618 e che Φ¹; + φ¹; = 3.
Dulcis in fundo, Φ × 2 +1 ovverosia Φ + φ = 5, la chiave di una pros­si­ma in­te­res­san­te applicazione.
Sotto il profio metafisico, la sua simbolica trascendenza sembra in­di­ca­re il processo di continua espansione derivante dalla sua sub-­di­vi­sio­ne, lad­do­ve moltipicarne la potenzialità riconduce al­l'O­ri­gi­ne, il punto Sor­gen­te da cui procede ­l'e­si­stenza.
Al pari del π, è come un perenne ago della bilancia attivo o latente in qua­lun­que passaggio, dall'infinitamente microscopico all'intero u­ni­ver­so, garantendo l'equilibrio ed il raccordo di qualsiasi sviluppo e la com­pa­ti­bi­li­tà tra le parti e i conglomerati più vasti e distanti; per que­sto è chia­ma­ta Divina Pro­por­zio­ne; ed ogni sua concretizzazione a spirale rap­pre­sen­ta l'e­spres­sio­ne avanzata e vitale di tale anima ma­te­ma­ti­ca, se tale si può definire il modulo di un sistema di calcolo che non è de­ci­ma­le, né bi­na­rio, né di qualunque cifrario definibile, se non di una mi­su­ra in tutto per tutto tra­scen­den­te, unità di misura celeste, insita e pro­manante dall'Unità Creatrice.

gli Sviluppi della Spirale Aurea
Per cominciare, se l'intelaiatura, che chiamerò anche gabbia di quadrati e con­se­guen­ti ret­tan­go­li viene in genere rap­pre­sentata con i lati tangenti alla spi­ra­le, o con in­ter­se­zio­ni ai quarti angolari, è soltanto per la deviazione in­ter­ve­nu­ta dalla co­stru­zio­ne progressiva dei rettangoli aurei, di forte valenza i­spi­ra­tri­ce, di poi dal­ con­se­guen­te [a­b]u­so de­gli archi di cerchio; non po­ten­do la cur­va toc­car­li partendo dal suo unico centro con raggio ad es. uguale ad 1, come nella nostra figura, ma solo con un rag­gio o una scala appositi, man­te­nen­do per default la linea del raggio iniziale parallela al­l'asse x.
Il divario appare evidente esaminando fino in fondo (cioè con un buon let­to­re - la figura è di prima maniera) il dia­gram­ma PDF.
Così in questo caso la spirale verrà tracciata in una ri­spon­den­te scala 1:7,663.
A dispetto dell'intervenuta critica all'impiego del compasso sui quadrati, e­spor­rò in questa pagina e per prima volta due aspetti reconditi della spirale au­rea, che consentiranno un approccio inedito: il primo informatico-ma­te­ma­ti­co, il se­con­do geometricamente rivelatore, valorizzando di per sé pro­prio que­sta in­te­la­ia­tu­ra di partenza.

la mia prima formulazione: algebrico-grafica
Sotto il profilo pragmatico si trattava quindi di definire quella costante che alimentasse la dilatazione progressiva della curva, da 1 a φ4 se­con­do un passo pre­fissato, dando adito ad un algoritmo che sostituisse con facilità, con gli stessi strumenti informatici di cui in fondo tutti si servono, l'uso di riga e compasso.
Scelto il passo di 1 grado e, con qualche inoltrata ricerca sono giun­to a quella costante a = 1,00536111768685835835952555755714
che in­cre­men­ta il raggio, moltiplicandolo iterativamente nella forma:
R *= a, per generare nel suo sviluppo grado per grado la sequenza spirale aurea voluta, non solo con precisa evoluzione φ ad ogni quarto di cerchio, ma anche nelle sue opportune varianti, come si può verificare dai seguenti grafici che ho reso ap­po­si­ta­men­te interattivi; dei quali chi è abbastanza pratico può leggere senza dif­fi­col­tà il codice javascript interno ed ac­ces­si­bi­le con licenza MIT.
Non so quanta precisione i vari ambienti di sviluppo potranno utilizzarne.
Il miglior valore conseguito dal javascript dovrebbe superare i 10 decimali, ove il software usuale co­min­cia a ritirarsi (ma in a­stro­fi­si­ca pare si ac­con­ten­ti­no di 8).
Tale parametro produce infatti una sequenza arrotondata dal­l'in­ter­pre­te nei termini di cui riporto un succinto paio di punti indicativi, ad un accumulo di 1080° visibili anche nel PDF:
1080°	1,00536111768685835835952555755714^1080 =
		 	
WIN:	321,99689295855895977188087280243  12	321,99689437998485765289480710049] 

JS:	321.99689295858394
EU:	321.9968943800276
PS:	321.983

1440°	1,00536111768685835835952555755714 ^1440 =

WIN:	2206,9995339060154982110049085301
JS: (const. 1.0053611176868584)
	2206.9995339062443
EU: (const. 1.005361118)
	2206.99954689653600
È una sequenza che dalla pros­si­ma sezione di questa pagina – comandi "mo­du­le# o "full-#" – potrai ripercorrere direttamente nel back­stage per ogni tipo di spirale da te lanciata nella console apposita, e più tardi in quella avanzata.
Ciò che conta, la costante offre risultati abbastanza affidabili con lo stesso al­go­rit­mo per tutti i casi sperimentati; JavaScript ne usa 16 cifre decimali, a dif­fe­ren­za di EUPHORIA [C] che si limita a 9 e mantiene la precisione ad 8 cifre - men­tre PostScript si ferma assai prima. Né ritengo necessario av­ven­tu­rar­mi nella pro­get­ta­zio­ne a­dot­ta­ta per lo Śrī Chakra yantra, per ri­sol­ve­re il qua­le mi fu in­di­spen­sa­bi­le pro­gram­ma­re un numero in­de­ter­mi­na­to di decimali, stabilito dal­l'u­ti­liz­za­tore del programma; ma in quel caso la per­fe­zio­ne nell 'intersecare e­sat­ta­men­te 9 triangoli per uno schema definitivo, e mai risolto prima, era d'ob­bligo…
L'accuratezza ottimale per lo script testé eseguibile risulta tuttavia ac­cre­ditarsi intorno a 1.005359, per la quale le curve sia in modalità som­ma­to­ria che e­spo­nen­zia­le si sovrappongono senza scarto apprezzabile, mentre un minimo sarebbe visibile con la costante completa.
Quel gap minimo mi fa ri­-pen­sa­re ad un difetto fisso, implicito nell'aumento di­gi­ta­le del raggio, non go­ver­na­to dal π… ma questa è una storia già di­scus­sa sul π.
È più che suf­fi­cen­te (e mai richiesta o convalidata nelle de­mo reperibili, che non oltrepassano i 3 decimali di unità), su­pe­rio­re a qualunque necessità da par­te delle prestazioni cor­ren­ti; senza con­ta­re che 5 decimali su un intero di 3 o 4 cifre restano va­li­di, no­no­stan­te si deb­ba­no fare i conti con un ripetuto ar­ro­ton­da­men­to nella Som­ma­to­ria per mol­ti­pli­ca­zio­ne, per cui PostScript e C ad es: pos­so­no pro­dur­re risultati lie­ve­men­te dif­fe­ren­ti a livelli mi­cro­sco­pi­ci; in par­ti­co­la­re nel­l'e­sten­de­re / con­trar­re i dia­gram­mi con degli zoom e­stre­mi (fino a 6400% su una pagina di 6.900 × 4.800 pt), che mettono alle corde calcolo e ri­di­men­sio­na­men­to di mi­cro e macro-curve.
La costante, pur a scartamento ridotto, mantiene ampia precisione anche per spi­ra­li qua testabili e superiori a 5700°; ma per fugare ogni dubbio e­se­cu­ti­vo sul­l'ac­cu­mu­lo, ho immaginato di poter ri­as­set­ta­re il valore del raggio alla po­ten­za di φ secondo l'in­ter­val­lo vo­lu­to, e con­ti­nua­re la conta dei gradi senza che il gra­fi­co ne risenta… e proprio questo paradosso indirettamente mi ha con­dot­to sulla via maestra.
Tanta fatica infatti, per realizzare che la spirale aurea si riassume ad una fun­zio­ne esponenziale, in es. con base:1080φ12 cioè a dire:(90×12)φ12. con un risultato da Windows® calculator [scientific] in effetti maggiore di
0,000000000004…
[0,00000000444…
solo per potenza di 12, a 1080°, evidente limite software] rispetto a quello che avevo cal­co­la­to con i miei metodi e strumenti.
Ciò attesta infatti l'inevitabile imperfezione di calcolo anche scientifico e fino a 32 decimali, che non può sostituire il Φ reale, ed echeggia la stessa che in­ter­vie­ne con l'uso ripetuto di formule che contengano un π artificiale.
Con i miei stessi JavaScript offro il modo di verificarne la rispondenza.
Ho voluto chiamarla α ‘Alpha’, come la prima pietra armonica del­l'im­men­so edificio onnipresente; ma è pur sempre una pietra che potrebbe non reggere un grat­ta­cielo.
dalla teoria alla pratica
Una procedura di calcolo grafico che debba fare i conti con i pixels, dal trat­to minuscolo al molto grande nella stessa schermata non può non sci­vo­la­re in compromessi. Siamo già pieni di figurazioni con curve spesse e poco de­ci­fra­bi­li, tecnicamente inaffidabili o inutili; da parte mia ho cercato di man­te­ne­re ben visibili tutti i dettagli, affinché farsi un'idea di eventuali difetti pos­sa con­dur­re a risultati certi nello sviluppo di concetti appropriati.
In questo caso specifico della spirale, come ho premesso, non avevo inteso ri­pro­dur­re formule già note, ma avventurarmi in un ap­pro­fon­di­men­to con­cet­tua­le che possa sman­tel­la­re superficiali divulgazioni ed avvalorare, forse ri­sco­pri­re e meglio comprendere, le carattteristiche intrinseche di tale svi­lup­po celestiale. Alla fine con maggior successo di quanto supponessi, ma intanto ho preferito correre il rischio, e mentre la sua proposizione - su­pe­ra­ta in questa stessa pagina - po­treb­be non interessare, se non allo scopo che mi pre­fig­ge­vo, parla da solo il ri­sul­ta­to grafico sugli assi cartesiani.
Eccola quindi operativa in questa pagina, nelle sue varie conformazioni.

Con il centro in x=0.4472135954999579 y=0.7236067977499789, co­or­di­na­te in rapporto aureo tra loro e traslazione che identifica rispetto al punto zero del sistema cartesiano (una crocetta bianca), il centro della spirale (un cer­chiet­to rosso al massimo zoom), dalla quale parte il raggio (vedi dia­gram­ma pdf); quel punto sottolineato pure dallo scrittore e saggista Clifford A. Pick­over come “occhio di Dio”, quale centro infinitamente ir­rag­giun­gi­bi­le dalla spi­ra­le dei rettangoli convergenti.

Ogni spirale rappresenta un processo aperto, dagli estremi indeterminati, al quale è possibile riferirsi solo da lontano come ad una circonferenza, in quan­to che non racchiude alcuna area.
Pur attirando la maggior attenzione quella ispirata dall'avvicendarsi in scala dei rettangoli aurei, con perni ai vertici dei quadrati da cui derivano, quindi con passo φ¹;, le molteplici possibilità di sviluppo della spirale aurea, cioè il rapporto del suo avvolgimento/svolgimento con la proporzione aurea, si ri­fan­no al quaternario anche trasversalmente, ovverosia con almeno altre tre mo­da­li­tà fondamentali, derivando dalla suddivisione del cerchio di 360° per 1, 2, 3, 4, e vedremo anche 5. Principalmente dal con­se­gui­men­to di un raggio vet­to­re, in aumento o riduzione, di un successivo rap­por­to { 1 × 2 = 2 × 2 = 4 }, di φ o Φ con la sua misura di partenza o riferimento, ed ecco che potrai spe­ri­men­tarle direttamente su questa apposita lavagna grafica:
JavaScript - Drawing Golden Spirals
1. quella per cui tale valore è raggiunto dopo una rotazione completa
2. quella per cui tale valore è raggiunto dopo una mezza rotazione
4. quella per cui tale valore è raggiunto dopo un quarto di rotazione
a queste primarie aggiungo a ragion veduta:
3. quella per cui tale valore è raggiunto con un terzo di rotazione.
5. assolutamente quella che giunge al φ ad un quinto di rotazione:
la struttura poligonale che più rappresenta la sezione aurea.
6. e no? quella per cui tale valore è raggiunto con tre quarti di ruota.
7. quella per cui tale valore è raggiunto con due quinti di ruota.
8. con questa il φ è raggiunto ad ogni multipli di 360°.
Clicca i pulsanti per tracciarle; sotto puoi variare i parametri seguenti:
Raggio Lungh. Rotaz. Δ ± α

vista avanzata:

Mantieni premuto il clic sinistro del mouse sull'immagine per ingrandirla.
Il pulsante [console] aprirà un pannello [tab] esterno della console grafica, molto più ampia ed indipendente.
Per l'ultima modalità attivata potrai anche visionare la lista dei valori del rag­gio e radianti per ogni grado° [full#] (diverrà $), o filtrarli ogni ri­cor­ren­za del settore mo­du­la­re [module#]; Ja­va­­Script so­stituirà questa pagina con l'output della lista, e per ritornare alla lettura dovrai rinfrescare la pagina, o u­sa­re la frec­cia o il comando "Back", secondo il browser.
Nota che il computo totale per la lun­ghez­za di spirale definita può superare il limite di output grafico del qua­dro, fornendo i dati per qualunque lista, fino a che il software di base lo consente (lunghezze eccessive possono essere i­gno­ra­te). Allo stesso tempo, [module#] (diverrà #) risponderà solo in pre­sen­za di in­ter­val­li interi, cor­ri­spon­den­ti all'ultimo mo­du­lo lanciato.
Il pulsante [±] invertirà il moto della spirale per il raggio dato: verso il cen­tro se il numero di lunghezza è positivo, e con la stessa direzione ro­ta­to­ria, com­ple­tan­do eventualmente la stessa spirale già tracciata in e­span­sio­ne (se) con un ampio raggio di partenza.
Anche se la visibilità della spirale dovesse risultare pra­ti­ca­men­te nulla, co­me un mi­nu­sco­lo cer­chiet­to colorato al centro, calcoli e tabelle verranno eseguiti.
Introducendo invece un numero di lunghezza negativo si otterrà pure un trac­cia­men­to inverso, ma in tal caso verrà chiesto di introdurre un raggio di par­ten­za adeguato alla visibilità, con una lunghezza che può anche essere mag­gio­re della finestra, e la rotazione risulterà contraria partendo dal me­de­si­mo pun­to di inizio. Si noti che i due comandi insieme si compensano.
Per introdurre numeri frazionari usare la virgola o il punto secondo la regola del browser.
L'opzione 8 verrà motivata più avanti.
Se non è attiva, è disponibile l'opzione di incremento Δ, che con­sen­te di in­se­ri­re un valore parametrico anche decimale, come unità di salto del trac­cia­to da un grado all'altro, e può essere ad es: 0,5° o 24° o 48°…, ot­te­nen­do curve fatte di segmenti più o meno visibili, con le relative liste di cal­colo. Nella versione finale, con un valore negativo si otterrà una curva tratteggiata a segmenti alterni.
L'angolo di intersezione dipenderà dal raggio i­ni­zia­le, che svolge im­pli­ci­ta­men­te una funzione di zoom, sia grafico che numerico; va da sé che in qual­sia­si caso il raggio non potrà mai essere uguale a zero, equivalente al­l'Origine me­ta­fi­sica! Allungando il raggio si estende graficamente la spirale anche molto, per cui il valore Len po­treb­be scavalcare invisibilmente la tolleranza prevista dal javascript per questa pagina, e non produrre output; può essere ne­ces­sa­rio ri­di­men­sio­na­re i parametri.
Se il campo Len risulta vuoto o 0, al lancio di una spirale assumerà il valore di default, introdotto per essere contenuto nel diagramma, pu­ra­men­te in­di­ca­ti­vo ma utile a valutare variazioni proporzionate, che non blocchino lo script. Attenzione però, poiché se non è azzerato, ogni spirale si regola con il pa­ra­me­tro che trova, per cui se ad es: si è lanciata la 1/5 con lun­ghez­za 935, lan­cian­do poi la 3/4 con un raggio di partenza anche solo superiore a 5, non si ve­drebbe niente. Testando tutti i pulsanti di spirale, con Rad=1 e Len=1000 tutto sarà più chiaro.
In caso di confronti con qualche specie biologica, per evitare deformazioni del tracciato teorico insite alle prime fasi della crescita, come vedremo più avanti, converrà far partire la spirale con un raggio abbastanza consistente, ad es: di 20 o 30, converrà ad una resa più realistica. Il pulsante [±], clic­can­do di nuo­vo la stessa opzione, consentirà di visionare la parte sal­tata.
Dalle prime prove successive apparirà infatti evidente che nel­l'e­vo­lu­zio­ne a spirale di qualsiasi organismo, il baricentro fi­sio­lo­gi­co può discostarsi dal suo punto di av­vio, per dipendere sempre più dalla conformazione com­ples­si­va, alla qua­le si do­vrà far maggior riferimento che non al centro virtuale della fun­zio­ne geometrica.

Per non lasciar nulla al caso, a seguito di riflessioni filosofiche ab­boz­za­te a fine corsa, ho voluto introdurre un'opzione personalizzata @, a di­spo­si­zio­ne per qua­lun­que prova di banco si possa avere in mente: con­sen­te di di­se­gna­re spirali con ogni sorta di passo, ri­du­cendo o au­men­tan­do il passo tramite il parametro mol­ti­pli­ca­to­re di 360° (la virgola ram­men­ta che accetta frazioni decimali), che stabilisce il nu­me­ro di ri­vo­lu­zio­ni occorrenti alla spirale per intersecare ogni cerchio au­reo suc­ces­si­vo, ovverosia al raggio per ri­di­men­sionarsi in ragione di Φ.
In effetti, questa nuova modalità può simulare tutte le precedenti, dalle quali si par­te e come tali restano da evidenziare; ad es: il mul­ti­plo 0.5 ripeterebbe l'op­zio­ne 2 per i 180°; e mentre 0.25 ri­pro­du­ce la 4, 0.3333, risultando 119.988° simulerà molto da vicino l'opzione 3 di 120.00°. Vedremo solo alla fine quella verosimilmente più importante, per 144.00°.

Un esempio par­ti­co­la­re lo for­ni­sce que­sta bel­la con­chi­glia che po­pola mol­ti mari, dal cui cen­tro sem­bra par­ti­re più di una spi­ra­le, di cui al­me­no due pre­sen­ta­no pa­ra­me­tri di­ver­si, una por­tan­te lungo il bor­do con­te­ni­to­re (ros­sa clas­si­ca) con φ ai 90° os­sia 0,25, ed almeno una in­ter­na con­te­nu­ta (ver­de) con φ per­so­na­lizzata ai 104.4° con 0,29.


Ciò mi ha dato l'idea di affidarle un colore a scelta tra quelli delle altre sette: adotterà il colore dell'ultima tracciata (anche solo per impostare il colore, e poi cancellata). Potrà rivelarsi conveniente con certe im­ma­gi­ni di fon­do, ciò che vedremo al terzo stadio di sviluppo del progetto.
Per un motivo parallelo, manterrà anche lo spessore dell'ultima traccia, ad evitare l'ispessimento cliccando più volte per testare nu­o­vi pa­ra­me­tri; e quindi solo per una prima curva.
Non bastando, ulteriori esperimenti mi chiedono di poter variare il colore sulla base delle immagini di fondo; ho quindi disposto che il colore della curva opzionale venga prelevato dal campo #HEX (già adibito allo sfon­do della lavagna) ed abbia anche qua precedenza, se ne esiste uno valido.
Con tale combinazione, cliccando tre volte il pulsante 11 si triplica lo spessore della curva; per trasferirlo alla @. va cancellata con [×] per poi cliccare @. e la sua curva avrà lo spessore raggiunto. Un'ultima finezza consente, variando colore nel campo #HEX, di sovrapporre una nuova curva a quella spessa senza rotazione e senza variare i parametri, che non presenterà più spessore aggiunto, quindi apparirà incorniciata al suo interno.
In ogni caso il colore usato verrà trascritto in quel campo per poter essere variato agevolmente. Così qualsiasi tipo di curva può essere ma­ni­po­la­to e riprodotto a piacere e con il colore desiderato.

A mio avviso una ricerca non meno interessante si profilerà nella con­tra­zio­ne del moto, sebbene tutto sia limitato in entrambe le direzioni dal det­ta­glio grafico, o dalla dimensione che il sistema in uso può sup­por­ta­re, fi­no a ridurre il tracciato ad un punto nero al centro (che può sfuggire).

NB: un'eventuale mancata risposta, cioè nessun output, non vuol dire che lo script non funzioni, ma che i parametri immessi sono inadeguati, troppo gran­di o piccoli per una resa visibile o applicabile allo spazio pre­vi­sto; il che può non e­sclu­de­re le tabelle di calcolo, il cui con­trol­lo renderà la ra­gione.
Ad es: R:10 SpLn:999 e @:0,12, con SpLn:1999 non risponde più; poi con­fron­ta il ricciolo con R:5….
Attenzione soprattutto alla lunghezza con parametri di @. inferiori a 0,2!

Anche se con le istruzioni date non dovrebbe essere difficile ripro­gram­mar­lo in un ambito più soddisfacente, ritengo che l'impatto presente sia quel che più conta, di per sé già in grado di stimolare le maggiori ri­fles­sio­ni sul­l'ar­go­mento, alcune liberamente scaturite a fine presentazione, tra un paio di pagine.

aggiornamento febbraio 2023
Dopo aver scoperto il potere della spiraloide, alla fine del lavoro qua svolto, capace di ricondurre figure irregolari al per­fet­to tri­an­go­lo pen­ta­go­na­le, ed es­se­re ritornato ad approfondire le proprietà di triangolo, quadrato e pen­ta­go­no presso il sito dedicato al π, all'origine di tutto quanto, sono giunto a re­a­liz­za­re la più evidente delle risorse proprio là dove si nascondeva mag­gior­mente.
Si trattava di comprendere che è la valenza del pentagono a dare spinta e pro­gres­so alla vita e non solo, ma che il parametro di 1/5 di rotazione che già mi aveva affascinato pur mantenendosi fuori da ogni contesto, non rap­pre­sen­ta che una faccia della medaglia.
L'altra, forse la più si­gni­fi­ca­tiva per tutto il contesto della ricerca in natura, è data dal pentagono concavo o stellato, chia­ma­to da secoli pentagramma con il più doveroso ri­spet­to di filosofi ed oc­cul­ti­sti, e ciò nonostante pres­so­ché i­gno­ra­to, poiché non offre un approccio e­le­men­ta­re come quello del ret­tan­go­lo, e tut­t'al più incoronato da una spirale de­for­me e priva di sviluppo naturale.
Provvedo pertanto ad inserire un 8° pulsante alla console, che riporta con 2/5 [×360] il valore di 144° necessari al raggio per incrementarsi di φ.
Ho introdotto altre due opzioni, realizzate per proiettare vari tipi di spirale su immagini di molluschi, che presentano varie utilità nei confronti.
  • La prima è trasparente, e prevede che ogni clic ripetuto sullo stesso pul­san­te, aumenti di un pixel lo spessore della linea ([Rot] deve essere = 0) .
  • La seconda [Rot] prevede una rotazione del diagramma parametrizzata in gradi, che an­drà a sommarsi a quella attuale, per cui ad ogni clic la spirale scelta verrà ruotata secondo il valore richiesto.
    Se questo è attivo, cioè diverso da zero, lo spessore della linea rimane invariato, quindi può essere aumentato (da fermo) e poi mantenuto tale nel­la ro­ta­zio­ne della stessa curva.
    L'angolo ruota in senso orario e può essere anche negativo; (se il brow­ser non l'accetta, per una rotazione antioraria [negativa] basterà ag­giun­ger­vi 360).
    Per applicare il quoziente ottimale, rilevato dopo un'applicazione multipla di rotazioni, basta cancellare le spirali precedenti cliccando [×] ed as­se­gna­re al campo [Rot] il valore totale, cioè la somma delle rotazioni pre­ce­denti.
Att.ne: ripartire da 0° dopo un clear [×] senza ricaricare la pagina, man­tie­ne l'ul­ti­mo assetto di spessore-linea e rotazione. Il comando cancella [×] dopo le rotazioni potrebbe non pulire l'intera vista di spirali lunghe, poiché il cam­po di trac­cia­men­to ha cam­bia­to posizione; si può sempre rinfrescare la pagina, ma non tutti i browser man­te­rranno le im­po­sta­zio­ni correnti.
Eccone un esempio applicato ad una tipica conchiglia del mare Tirreno (my­ti­lus edulis); la spirale si dilata conseguendo il raggio un incremento φ ogni 36°, come e­spo­ne il parametro 0,1 [×360], e si dimostra assai valevole, sebbene non in­se­ri­ta nell'elenco. (clic per ingrandire):
Anche questa ovviamente è una spirale aurea a tutti gli effetti; ha sem­pli­ce­mente un ritmo doppio di quella pentagonale, quello di un decagono in cui tutti gli angoli sono di 144º! come a far risuonare il ritmo di 2/5.
Una spirale ideale infatti per due valve dallo sviluppo speculare atto a racchiudere il mollusco.
mytilus_bivalve-144° E non dimentichiamo che si tratta della metà di una conchiglia bivalve. Non ne fanno parte ret­tan­go­li né quadrati (il telaio di fondo è atto a definire il centro), ma ne è vet­to­re solo l'angolo di 36°, che regola il ver­ti­ce del triangolo stellare da rag­giun­ge­re a tra­guar­do di questa ricerca, e che potremo persino ri­co­noscere come il tra­­guar­­do aureo più ricercato.

aggiornamento marzo 2023
Dopo tanto impegno non poteva mancare la realizzazione finale, quella per cui ognuno di noi possa mettere in pratica quanto gli sia possibile sviluppare delle autentiche spirali auree, applicandole o meglio ricavandole dalle cre­a­tu­re vi­ven­ti, al posto di tante mistificazioni superficiali.
A tal fine ho ripreso il primo modello sperimentato sul my­ti­lus edulis e di­mo­stra­to sopra con uno strumento di prima composizione, per costruirne uno com­ple­to e versatile, sebbene tutt'ora rudimentale, abbastanza fun­zio­na­le da consentire un approccio diretto on line.
Esso integra la console già proposta - ma che rimarrebbe un'esperienza a­strat­ta - con l'aggiunta di alcuni comandi necessari sia al caricamento e po­si­zio­na­men­to di immagini, che alla manipolazione e all'adattamento su di esse delle spirali, fino a scoprire quella più confacente ai singoli casi.
Dato un inevitabile sviluppo continuato di questo dispositivo più complesso per funzioni e formato, destinato comunque ad utilizzatori abbastanza e­sper­ti, ho programmato una sola versione del pannello in lingua inglese, mi­ni­miz­zan­do la pro­ble­ma­ti­ca del layout, e man­te­nen­do accessibili anche eventuali stadi pro­gres­si­vi del suo sviluppo.
Per questo motivo la sua descrizione ha dovuto essere aggiunta alla pre­ce­den­te informativa di questa pagina, mentre un help contestuale è posto su­bi­to sotto la console stessa.
Era iniziata per mio uso, onde poter verificare e dimostrare quei princìpi ge­o­me­tri­ci che avevo focalizzato ed approfondito presso pi-day.eye­­-of­-re­ve­la­tion­.org; ma dopo varie implementazioni funzionali è divenuta uno stru­men­to da cui tutti possono trarre vantaggio e conoscenza.
È importante tener presente che si tratta di una console sviluppata di­ret­ta­men­te in HTML5 per una singola pagina web, quindi mantenuta essenziale nella disposizione e nello spazio utilizzabile. Pertanto si dovrà por­­re di­scre­ta at­ten­zio­ne ad un uso sequenziale e corretto degli stessi, po­i­ché alcuni cam­pi pa­ra­me­tri­ci servono a più di una funzione e dovranno essere ag­gior­na­ti pas­san­do dall'una all'altra; in caso contrario potranno verificarsi ri­sul­ta­ti i­natttesi quanto scomodi (anche per chi scrive); ma il massimo rischio è di dover rinfrescare le spirali, o la pagina.

Per affrontarlo subito, alla tastiera già esistente è stato ag­giun­to - anche se da ultimo - il pulsante skew, serve ad in­cli­na­re le spi­ra­li o­riz­zon­tal­men­te e/o verticalmente; un co­man­do che do­vreb­be essere usato per ultimo e per lievi a­dat­ta­men­ti ad e­ven­tua­li pro­spet­ti­ve fotografiche tri­di­men­sio­na­li.
È il più delicato e poco prevedibile da utilizzare, difficile ma in alcuni casi mol­to utile, per chi avrà pazienza. La sua esecuzione at­tin­ge ai pa­ra­me­tri in­tro­dot­ti nel campi zx ed zy (abilitati infine anche per modificare la prospettiva, come verrà spiegato più avanti) e per non lasciar troppa sor­pre­sa, ap­pa­rirà pe­ri­metrata da un tratteggio color rosa.

Il regolo orizzontale e verticale a scatti di 5px predisposto al vertice dello scher­mo, ultimamente può essere portato con il mouse in qualunque punto della lavagna per misurare le distanze in modo rapido.
Poiché la sua im­ma­gi­ne effettiva anche se trasparente è coprente, la sua area interna una volta attivata impedirà l'accesso a comandi sot­to­stan­ti il suo pe­ri­me­tro, secondo la posizione.
In compenso potrà poi essere trascinato in qualunque punto dello scher­mo tenendo semplicemente il mouse cliccato su qualunque punto di quest'area.
Il cursore potrà sempre uscirne per cliccare comandi che gli sono esterni e, per maggiore comodità, toccandolo di nuovo lo riporterà au­to­ma­ti­ca­men­te alla posizione d'angolo dello schermo.

Ora l'immagine: get+ invita a scegliere un file dal sistema o introducendo una URL. Verrà posizionata a x:15px, y:430px della lavagna nella di­men­sio­ne na­ti­va. Il browser può fornire o meno la sua ampiezza nel campo width, da cui la dimensione può essere variata proporzionalmente, e spostata se­con­do il nu­me­ro di pixels introdotti in x e y; può anche essere ruotata, di . gradi, sem­pli­ce­mente cliccando il campo numerico, mentre il pul­san­te alla si­ni­stra ora può agire in modo in­di­pen­den­te per invertire (co­lo­re acceso) e vi­sua­liz­za­re la direzione di rotazione della spirale, che può es­se­re moltiplicata e sovrapposta in entrambi i modi.
Il tutto con il pulsante put, mentre - la rifletterà orizzontalmente in mo­da­li­tà abbinata agli altri parametri, al fine di mantenere il po­si­zio­na­men­to at­tuale.
Per una riflessione verticale basterà combinare quest'ultima con una ro­ta­zio­ne a 180° [put: x=0, y=0].
Per an­nul­la­re l'inversione orizzontale cliccare lo stesso pulsante.
Combinare tra loro varie opzioni ha avuto lo scopo di mantenere quanto più compatta la disposizione dei comandi, in una cruscotto adatto ad e­se­gui­re operazioni composite in modo pratico ed intuitivo, ma in una sola scher­ma­ta HTML5; ed è in evoluzione secondo le necessità che e­mer­go­no spe­ri­men­tandole; poiché con la programmazione non è mai finita.
È tutto contenuto in tre pannelli orizzontali, il primo per tracciare spirali, il se­con­do per gestirle, il terzo essenzialmente orientato alle immagini.
Riguardo all'immagine da caricare, un consiglio per i più esperti sarebbe di mo­di­fi­car­ne il formato prima di caricarla, in modo che quel che sarebbe il suo centro ideale per la spirale risulti al centro verticale ed orizzontale di tutto il qua­dro; un esempio è a lato; non è sempre facile individuarlo sulle fo­to, ma può rendere assai più praticabili e fruttuose le opzioni, che a­gi­ran­no intorno a quel centro e non al centro casuale dell'immagine.
Anche se la spirale stessa può ruotare, ciò potrebbe ottimizzare la col­lo­ca­zio­ne di immagini di una certa dimensione, dato che le coodinate x, y non accettano valori negativi fuori quadro.
Ecco un'immagine ri­pre­sa dal web, ri­di­men­sionata con il fon­do scu­ra a de­stra e in bas­so, mo­stra il suo cen­tro in bian­co, e dal­le frecce do­ra­te estese in rosso il cen­tro ve­ro­si­mi­le del­la spirale, che in questo pan­nel­lo è giusto quella a 144°, e ba­ste­reb­be ruotare la conchiglia di 20~30 gra­di sul supporto per vederla co­in­ci­dere.
Ulteriori ten­ta­ti­vi di trac­cia­men­to però di­mo­stra­no quel che a pri­ma vi­sta può sfug­gi­re, cioè che la ri­pre­sa, o­rien­ta­ta a va­lo­riz­za­re la bel­lez­za del­l'og­get­to, ne e­sal­ta la par­te e­ster­na con una ri­pre­sa non ab­ba­stan­za fron­ta­le (do­vrei dire or­to­go­na­le?), che e­sal­ta le pro­por­zio­ni del­la vo­lu­ta e­ster­na ri­du­cen­do nel­la pro­spet­ti­va quel­le interne.
Per poter declamare risultati istruttivi, merita fi­nal­men­te prender nota di tutto ciò che può trarre in inganno. In ogni caso bisogna fare i conti con la focale dell'obiettivo fotografico e la profondità del corpo.

In sintesi x, y, width e la rotazione verranno gestiti insieme dai pulsanti di se­con­da fila, mentre x e y potranno valere anche per il pulante di in­cli­na­zio­ne, per cui occorre aggiornare i contenuti nel raro caso di passaggio dal­l'uno al­l'al­tro. Questa scelta consentito inizialmente di mantenere i comandi bene in vista su uno spazio operativo contenuto.
Una o più nuove ver­sio­ni, non im­pro­ba­bi­li, po­treb­be­ro ot­ti­miz­za­re il tut­to; ma va con­si­de­ra­to che que­sta con­so­le è nata e cre­sciu­ta in po­chi gior­ni con la ri­cer­ca in atto (e­sem­pio a lato), e non è in­te­sa a so­sti­tu­i­re ap­pli­ca­ti­vi pù pe­san­ti e com­ples­si, che ri­chie­do­no in­stal­la­zio­ne e com­pe­ten­za spe­ci­fi­ca, ben­sì of­fri­re a chi lo de­si­de­ra un ac­ces­so di­ret­to e a por­ta­ta di mano, per con­fron­tar­si con la vera spi­ra­le au­rea in ogni sua for­ma, so­sti­tu­en­do e­spe­dien­ti gra­fi­ci pri­vi di sen­­so con una stra­da spe­ri­men­tale fondata.
Una stam­pa su file tra­mi­te una stam­pan­te PDF (che si può in­stal­la­re in modo vir­tua­le, an­che sen­za pos­se­der­la, e rende le spirali meglio di una stampa in PDF da browser) po­trà salva­re ab­ba­stan­za bene i ri­sul­ta­ti ottenuti.

Infine qualche accessorio utile ad intervenire con effetti sulla visibilità e con­tra­sto di dettagli, abilitando o invertendo i colori dello sfondo, per meglio a­dat­ta­re la schermata ad ogni tipo di immagine in uso.
Anzitutto tre opzioni rapide: paper, white e clean, quest'ultima uniforma lo sfon­do al colore paper omogeneo, per cui riduce l'eventuale problema di se­pa­ra­re lo sfon­do cartaceo in uno screenshot da elaborare in un editor grafico per qualche fotomontaggio che, almeno per ora, sembra essere la risorsa più praticata.
Non saranno più accessibili dopo aver usato i seguenti di sistema.
Il pulsante colorato o bianco a sinistra di apre una finestra HTML per la scelta di un colore di fondo della pagina; il campo alla sua destra consente a chi è pratico di introdurne uno #HEX predefinito, nel formato #FFF o #FFFFFF che, se valido, avrà la precedenza. Cliccando infatti si attiverà l'uno o l'altro.
Vi sono anche come interruttori [on­/­off]:
per invertire immagine e quadro co­man­di (ad es. con: HEX #0080C0), e
per e­vi­den­zia­re la gabbia aurea, se occorre su un'immagine.

La gabbia di sfondo è un'immagine indipendente, esatta come grafico ma sca­la­ta localmente cioè adattata dal browser (in modo diverso nella lavagna in pagina autonoma), a differenza del tracciato ma­te­ma­ti­co in tem­po reale del Ja­va­Script che però vi si sovrappone in modo bitmap, cioè pietra su pietra.
Essa è prodotta in SVG e rimane vettoriale; per contro, poiché non possono es­ser­lo le spirali di­se­gna­te dallo script, lo zoom automatico di servizio via mouse in­gran­di­sce grossolanamente solo i pixel già presenti sul display, e lo stesso vale per qualunque stampa (se non PDF or SVG).
Ciò attesta che l'in­te­la­ia­tu­ra di quadrati e rettangoli aurei non è ne­ces­sa­ria­men­te compatibile con il trac­cia­re la spirale vera; ma una sor­presa ci attende:
rotazione grafica della spirale
Nelle prime fasi del presente studio, qualunque fosse la lunghezza del rag­gio, la spirale partiva sempre dall'angolo zero del JavaScript, 270° nella no­ta­zio­ne PostScript da me adottata nelle immagini e nello sfondo lavagna, ore 6 a li­vel­lo orario.
rotazione spirale - 10°,50°,100° - rotazione raggio
Variare il raggio ruota la spirale rispetto ad ogni tentativo precedente, in certi casi disorientando l'operatore; poiché la modifica interviene su tutta la col­lo­ca­zio­ne della spirale su una figura di fondo, può avvicinare o al­lon­ta­na­re dalla soluzione dovendo risistemare i parametri di ratio e ro­ta­zio­ne che per una spi­ra­le equivale ad uno zoom.
È importante infatti tener presente che mentre la spirale può essere fatta ruotare rispetto al centro, ciò può simuare un effetto zoom solo apparente rispetto all'immagine caricata, poiché l'inclinazione ed estensione effettiva potranno non corrispondere diametralmente a quelle della figura, la­scian­do solo un senso frustrante di impossibilità. La variazione del raggio di partenza in questa modalità può risolvere il problema; o in alternativa si può ruotare l'immagine, ma è una manovra che diventa problematica se ripetitiva, qualora non sia stato applicato il consiglio esposto sopra.
Per far chiarezza sulla questione, ho quindi inserito una nuova modalità, ol­tre alla prima, che consente di tracciare ogni spirale in un solo modo, man­te­nen­do­ne invariato l'orientamento per qualunque raggio, che ruoterà col­lo­candosi nel punto della curva che gli compete.
Possono soddisfare necessità diverse; in tal modo comunque, stabilita la ro­ta­zio­ne della spirale rispetto ad un'immagine, si potrà variare il suo an­go­lo di par­ten­za senza doverla riadattare. Il pulsante * rappresenta lo stato del­­la se­con­da (default), che si alterna in + per la prima, e viceversa.

aggiornamento aprile 2023
Oltre ad un miglioramento visivo del cruscotto, gli ultimi due pulsanti ag­giun­ti: -- e --, consentono di memorizzare i 10 pa­ra­me­tri nu­me­ri­ci in uso, per poterli ri­chia­ma­re dopo averne testati e scartati altri nella stes­sa pagina, fino a che non viene ricaricata. Perciò il secondo, a memoria vuota, può servire a ripulire tutti i parametri, quan­do non sono più utili.